Sono circa 10 anni che lo scrivo in questo sito: Vendere prodotti alimentari online è possibile, ma non basta essere online per rendere redditizia la vendita.
Una cosa è vendere un’altra cosa è guadagnare dalla vendita.
Daniele Vinci
Se vuoi sapere se si riesce a vendere online, la mia risposta è sì.
Soprattutto se produci prodotti dell’agroalimentare o vino o olio o formaggi o liquori, se vuoi vendere basta avere una pagina di contatto, anche semplicemente una pagina facebook, metti 1.000€ al mese di pubblicità e ti assicuro che inizierai a vendere. Te lo posso garantire. E se non dovesse accadere ti autorizzo e tornare su questo sito e scrivere i peggiori commenti.
Se invece stai cercando di capire se vendendo prodotti alimentari online si possa realmente guadagnare e trarne profitto, beh, allora serve che ti risponda: Dipende.
Dipende da cosa vendi. Da quanti concorrenti ci sono. Quanto sono già presenti sul mercato. Qual è il tuo punto differenziante. Da quante risorse hai a disposizione, non solo economiche, ma anche di gestione.
Se farai tutto da solo è un conto, se hai già un team interno formato è un altro conto. Se hai già una gestione logistica, se parti da zero, se sei già organizzato con il packaging del prodotto etc.
Fai una simulazione: Simulatore ROI e-commerce
Cosa crea valore nella vendita di cibo online
Ciò che determina la riuscita di un progetto e-commerce nel settore alimentare è la capacità di costruire una base clienti fedele nel tempo, che acquista ciclicamente, che interagisce e aiuta a migliorare il servizio.
Beh, bella scoperta del cavolo, direte voi …
E no, non è una scoperta, ma un passaggio fondamentale che devi tenere a mente nel costruire la tua dimensione online e definire la strategia che faciliti il ritorno dell’acquirente.
Come costruire un e-commerce alimentare che funziona e vende realmente nel tempo
Sembrerà assurdo, ma ciò che conta di più nella vendita di alimentari online è la cura dei dettagli, la comunicazione trasparente, offrire sempre qualcosa in più di ciò che le persone si aspettano da voi. A volte basta veramente poco, ma fatto in maniera sincera, e si definisce il vostro posizionamento commerciale. Un piccolo assaggio in omaggio, un invito a conoscerti in video call, dare suggerimenti di cottura, ricette e gadget.
Esempio concreto: Vendere carne online
Lo sai come un mio cliente è riuscito a costruire un suo posizionamento vendendo carne online? Mi ha chiesto un’analisi commerciale per comprendere in anticipo quale prodotto avrebbe avuto maggiori possibilità di vendita online, tra tutti quelli che lui poteva proporre.
L’analisi ha mostrato dei dati rilevanti rispetto ad un determinato prodotto e lui su quel prodotto ha costruito il suo posizionamento commerciale che oggi lo differenzia rispetto a tutta la massa di macellerie che stanno nascendo online.
Ha definito tutta la sua comunicazione online puntando sulla costruzione di valore di questo prodotto, dal packaging, alla visual identity, al modo di comunicare anche a mezzo social.
Nella sua strategia ha definito esattamente quanto descritto sopra, dalla cura dei dettagli del prodotto, al modo di curare la comunicazione con il cliente.
Cosa fare per aumentare le possibilità che le persone possano riacquistare
Uno dei sistemi più funzionali è quello di mantenere attiva la comunicazione. Devi farlo con i mezzi più adatti al tuo target.
Esempio pratico: Un mio cliente ha un target di persone dai 55 anni in su.
Il suo punto di forza è l’assistenza alla vendita telefonica. I clienti più fedeli addirittura gli ordinano i prodotti mandando un messaggio via whatsapp e lui fa l’ordine sul sito per conto loro.
Per cui, non esiste un modello stardard ed universale per mantenere attiva la comunicazione con i nostri clienti, serve semplicemente ascoltare bene le loro esigenze e soddisfarle nel modo più adatto a loro.
Come trovare nuovi clienti nel settore alimentare
Il metodo più veloce è senza dubbio l’investimento in pubblicità profilata su un target preciso. Ad oggi sto ottenendo ottimo riscontri con Google Shopping Smart, ma funziona anche molto bene l’attività di Referral autorevoli, ovvero, siti o pagine facebook molto in target che segnalano il tuo sito web.
Esempio concreto: Un cliente che vende agrumi, ha ottenuto un incremento di ordini grazie ad una pagina facebook che ha ripubblicato un articolo che parlava dell’azienda e questo posta ha ottenuto migliaia di ricondivisioni che hanno generato vendite, ma soprattutto ha permetto di acquisire clienti nuovi.
Quanto investire per rendere profittevole un e-commerce alimentare?
So bene che a te interessa principalmente sapere se oggi conviene o meno investire in un e-commerce alimentare, ma soprattutto vorresti sapere quanto si dovrebbe investire per rendere redditizia la tua impresa di vendita online.
Ti dico subito che fino ad oggi non ho visto mai andare a pareggio un e-commerce alimentare prima di 2 anni. L’investimento minimo che ho visto fare in un anno è stato di 15.000€ e quello massimo è stato di 300.000€.
Non c’è una cifra precisa da investire, dipende molto dal tuo obiettivo ed in quanto tempo desideri ottenerlo, considerando però che più passa il tempo più aumenta la concorrenza, più aumentano i costi di visibilità online.
Per cui, a caldo ti direi di fare un business plan considerando un investimento minimo di 50.000€ per i primi 12 mesi e di altri 30.000€ per i successivi 12 mesi con obiettivo di riuscire ad andare a pareggio nei 24 mesi.
Per andare a pareggio con un investimento di 80.000€, ipotizzando una vendita media dal sito di 50€, significa riuscire a generare almeno 1.600 ordini. Ipotizzando un riordino di almeno 2 volte per ogni cliente, dovresti riuscire ad andare a pareggio con 800 clienti. Ciò significa che il tuo costo di acquisizione per ogni cliente NON deve superare i 100€.
Tutto chiaro?
Immagino di no, se può servirti, usa il tool che ho creato per te e quando sei pronto fammi sapere come posso aiutarti a realizzare la tua attività e-commerce online: Simulatore ROI e-commerce
Foto di monicore da Pexels
L'articolo Il miglior modo di vendere alimentari online proviene da Comunikafood - Consulenza Marketing per Aziende Alimentari.